L’otto file

Ad Antignano c’è un signore….e anche se lui non ama essere menzionato…noi crediamo che sia importante dire almeno come è conosciuto in paese: per tutti noi è “semplicemente” …Nandino.
Nandino, spirito libero dall’animo gentile e schivo, ama la natura……
ed è consapevole, uno dei pochi!!, del suo ruolo in essa: solo un piccolo essere vivente tanto come lo è il suo cane Plinio preso al canile di Asti o gli uccellini per cui costruisce nidi e mangiatoie…..è persona d’altri tempi, romantico e distaccato osservatore della vita moderna di città, fatta di traffico, auto, e stress.
Un po’ di tempo fa…quando si iniziava a sentir parlare della globalizzazione….lui già da un po’ aveva preso una decisione coraggiosa e responsabile: “…tutti che sono presi dalla spasmodica ricerca successo….subito pronti a buttare tradizioni e memorie come se contassero niente…”-ragionava-“…tutto sta cambiando…troppo velocemente, ma nessuno si rende conto che stiamo irrispettosamente voltando le spalle ai nostri vecchi?…..Ma chi se ne frega se il mais “commerciale” è più produttivo??Io voglio mangiare ancora cose buone….cose che conosco e che faccio crescere solo col sudore della mia fronte….e lo voglio per me e per mia moglie…..e anche per le mie galline!!”
Fu una decisione che prese autonomamente…senza sbandierarla ma comunicandola solo a sua moglie…..ed alle sue galline.
Quando ormai tanti contadini della zona iniziarono ad abbandonare le vecchie colture, da secoli seminate, coltivate, amate e poi raccolte dai “vecchi”, ed abbracciavano, in nome del progresso agricolo, nuove qualità, nuove semenze, strabilianti diavolerie…che giungevano in Europa da ogni dove…. . Nandino pensò di andare controcorrente: non volle separarsi da una pianta che aveva finanche conquistato il regale palato di Vittorio Emanuele II, Sua Maestà e sovrano di queste terre sabaude.
Da quel momento…Nandino custodì gelosamente le sementi del granoturco 8 file (universalmente conosciuto anche come “la melia du Re”) tramandategli quasi fosse un eredità dai suoi avi…ed iniziò a coltivare questa “qualità” di mais che stava pian piano scomparendo dalle nostre colline, soppiantata da una delle prime invasioni globalizzate…impersonificata da un mais decisamente più produttivo.
Le differenze tra le due “qualità” di granoturco sono molte sia in termini di resa produttiva sia e soprattutto in termini di gusto, rendendo l’8 file assolutamente molto più pregiato.
Caratteristica è, inoltre, la macinazione che deve essere rigorosamente a pietra, consentendo così alla granella di essere schiacciata mantenendo intatte le qualità organolettiche e rendendo la farina buona.
Il tragico passaggio di consegne tra le “nostre” qualità di granoturco e quelle provenienti da lontane terre…fu graduale ma inesorabile…ed avvenne intorno alla metà del secolo appena trascorso; ora si può davvero dire che, almeno in provincia di Asti, non sia più rimasto nessuno che coltivi campi di granoturco 8 file….se non qualche sparuto e singolo agricoltore proprio come Nandino…ma chissà dove sia!
Proprio per questa estrema rarefazione Nandino non conosce nessuno che nel circondario faccia come lui….e lui di persone ne conosce parecchie: la nostra convinzione è che non lo voglia dire per innata modestia ma crediamo che sappia di essere rimasto solo nel portare avanti la tradizione dell’8 file!!
La Pro-loco di Antignano, a costo di forzare la riservatezza subalpina di Nandino, vuole comunicare la sua magnifica produzione di mais 8 file….inserendolo a tutti gli effetti tra l’elenco dei prodotti tipici del nostro paese e creando una manifestazione “ad hoc”: Domenica 19/10/2003 il grazioso centro storico di Antignano accoglierà quanti vogliano vedere come si faceva una volta nelle nostre campagne il raccolto del granoturco con lo “Sfojè la melia-2003”:il “clou” della manifestazione sarà il mucchio di granoturco (la coera) ancora da liberare dalle foglie che lo coprono e proteggono…e a fare da corollario….canti, musiche, balli e degustazioni varie con gli stands enogastronomici.
Oltre a questo, la Pro-loco ha fatto seminare e coltivare un piccolo appezzamento di terreno a granoturco 8 file ed il raccolto verrà macinato a pietra nell’antico mulino di San Martino Alfieri e la farina sarà inserita insieme ad altri prodotti tipici di Antignano in un bellissimo cofanetto regalo, pronto per questo Natale.
Questo progetto, che può sembrare ambizioso, ha lo scopo di essere un nuovo ed originale tentativo di promozione di Antignano per far conoscere la sua ricca offerta enogastronomica ma anche un invito alla visita con tutta una serie di promozioni e proposte.
Domenica 19/10….ci sarà anche Nandino…anche se lui preferirebbe starsene nel suo cortile, coccolandosi Plinio e respirando l’autunno, invece che ricoprire il ruolo scomodo di celebrità del paese…ma non riveleremo la sua identità..….sarà più bello che sia la gente a farlo…….

Vi aspettiamo numerosi per aiutarci a mantenere viva questa qualità e varietà di mais.

Luca Chiusano (consigliere della Pro Loco di Antignano)